TERAPIA ANTITROMBOTICA DOPO SCA: A CHI, QUALE E PER QUANTO TEMPO?

Gianluigi Saponara

Simposio di grandissima attualità e con molte indicazioni pratiche quello tenutosi nella Sala del Tempio, dal titolo “Terapia antitrombotica dopo SCA: a chi quale e per quanto tempo?”.
Gli oratori (Dott. Claudio Fresco, Dott. Zoran Olivari, Dott. Marco Tubaro e Dott. Fortunato Scotto di Uccio) hanno argomentato, commentando i principali studi in letteratura, il razionale della duplice terapia antiaggregante, la sua continuazione dopo il primo anno ed i fattori che influenzano il rischio trombotico ed il rischio emorragico nonché le future novità terapeutiche, come la singola terapia antiaggregante con Ticagrelor. È ormai noto che il rischio di eventi ischemici (stroke, infarto, PAD) dopo il primo anno da un evento acuto è diverso da paziente a paziente.

Gli Studi PEGASUS (Ticagrelor 60 mg+ASA) e COMPASS (ASA+Rivaroxaban 2,5 mg) hanno mostrato come la continuazione di una duplice terapia o una terapia di combinazione dopo il primo anno da un evento acuto o un impianto di stent coronarico riduca l’incidenza di eventi tromboembolici e di trombosi di stent; i pazienti che traggono il maggior beneficio da tale approccio sono quelli con arteriopatia periferica, un filtrato glomerulare inferiore a 60 ml/min, con eventi ischemici ricorrenti, diabetici e con malattia multivasale. L’unico farmaco attualmente prescrivibile da scheda tecnica per “prolonged DAPT” è il Ticagrelor 60 mg.
La maggiore discriminante per decidere sulla continuazione o meno di una DAPT dopo un anno dall’evento acuto è il rischio di sanguinamento. Il PRECISE DAPT score, che tiene in considerazione cinque variabili fondamentali (età, emoglobina, globuli bianchi, clearance della creatinina e pregresso evento emorragico) è uno strumento validato nel predire il rischio di “bleeding” in duplice terapia; un punteggio superiore a 25 a meno di un rischio trombotico estremamente elevato implica la sospensione della duplice terapia antiaggregante dopo un anno dalla SCA.

In questo Simposio è stato presentato il Documento di Consenso ANMCO 2019 (Long term antiplatelet therapy in patients with coronary artery disease), che si presenta come guida per il clinico/interventista nella scelta della durata del trattamento antitrombotico traducendo nella pratica clinica le indicazioni dei grandi trial associate ad altre valutazioni fondamentali come quelle interventistiche (complessità procedura, rivascolarizzazione incompleta ecc) ed esami strumentali (importanza della funzione ventricolare sinistra ad esempio), proponendo degli algoritmi terapeutici e di follow up di questi pazienti chiari ed allo stesso tempo rigorosi.