Simposio: The Digital Revolution

di Giovanni Amedeo Tavecchia

Durante l’ultima giornata congressuale, nella Sala della Marina è andato in scena un simposio interamente dedicato alla rivoluzione digitale. Con la moderazione del Dott. Marco Tubaro e del Professor Martin Cowie sono state trattate molteplici tematiche relative alla digital health.

Primo intervento è stato proprio del Professor Cowie, presidente del Digital Health Committee dell’ESC. Il Professore ha presentato lo stato di avanzamento dei lavori in ambito di cardiologia digitale e ha sottolineato l’importanza di avere una roadmap ben definita. Gli obiettivi del Digital Health Commitee sono quelli di educare i cardiologi europei in materia di sanità digitale, di supportare l’implementazione della sanità digitale in maniera evidence-based, di collaborare con gli stakeholders nello sviluppo di strumenti di interesse e di promuovere la ricerca sulla salute digitale nell’ambito delle malattie cardiovascolari. Un’importante occasione per sensibilizzare la comunità cardiologica su questo tema sarà l’ESC Digital Summit che si terrà dal 22 al 24 Ottobre 2021.

A seguire, il Professor Friedrich Koehler, direttore del Centro di Telemedicina Cardiovascolare di Berlino, ha sviscerato la tematica del monitoraggio remoto nello scompenso cardiaco. Sono stati presentati i più importanti trial condotti in questo ambito, con particolare riferimento ai trial CHAMPION, IN-TIME e TIM-HF2 che hanno dimostrato importanti benefici derivanti dall’implementazione del monitoraggio remoto nella gestione del paziente affetto da insufficienza cardiaca. Tuttavia, anche nelle recentissime linee guida ESC sullo scompenso cardiaco, l’utilizzo del telemonitoring non viene particolarmente supportato dalle evidenze scientifiche (classe di raccomandazione IIB, livello di evidenza B). Infine, il Professor Koehler ha rimarcato l’importanza della rimborsabilità del monitoraggio remoto all’interno dei diversi Sistemi Sanitari.

Ha preso quindi la parola la Dottoressa Emma Svannberg, cardiologa e ricercatrice presso il Karolinska Hospital di Stoccolma fortemente interessata alla tematica dello screening della fibrillazione atriale (FA) nella popolazione generale. La Dottoressa ha presentato i risultati dello studio STROKESTOP che hanno documentato per la prima volta un beneficio clinico associato allo screening sistematico dell’FA in persone di età superiore a 75 anni. In questo senso, l’utilizzo di wearable e smart-watch può apparire interessante. Sfruttando la tecnologia della fotopletismografia (PPG), questi device sono in grado di monitorare la frequenza cardiaca e di identificare eventuali episodi di FA analizzando l’irregolarità del ritmo. Tuttavia, ad oggi, la PPG può solo suggerire la presenza di FA ma non può sostituirsi alla diagnosi certa effettuata mediante registrazione elettrocardiografica.

Dopo gli interventi da Londra, Berlino e Stoccolma, ci siamo spostati a Milano e abbiamo ascoltato le parole del Dott. Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento di Imaging Cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino. Il punto di partenza è stato un curioso esperimento condotto all’Università dell’Iowa in cui 16 piccioni sono stati addestrati a riconoscere tumori maligni su campioni bioptici, sfruttando la loro incredibile capacità di discriminazione dei colori. Un po’ come un piccione, l’intelligenza artificiale può essere “addestrata” per analizzare esami di imaging in cui sono presenti sfumature di grigi e quantità di pixel nemmeno minimamente percepibili dall’occhio umano. È stata presentata un’ampia panoramica di tutti i possibili campi di applicazione dell’intelligenza artificiale nell’ambito dell’imaging cardiovascolare, spaziando dalla SPECT fino all’angioTC coronarica e alla possibilità di effettuare valutazioni di FFR.

La sessione si è conclusa con la relazione del Professor Aldo Pietro Maggioni che ha parlato di Real World Evidence e dell’importanza di costituire registri che facciano riferimento al “mondo reale”. Sono stati messi a confronto i dati epidemiologici di pazienti con scompenso cardiaco ricavati dal database della Fondazione Ricerca e Salute con i dati epidemiologici ricavati da trial randomizzati e da registri cardiologici.

Ciò che è emerso è una notevole differenza tra le caratteristiche dei pazienti arruolati nei trial e quelli che effettivamente curiamo nei reparti di degenza. In questo contesto si inserisce il progetto ambizioso della Commissione europea di creare uno spazio dati che acquisisca informazioni da fascicoli sanitari elettronici, dati genomici e dati di registri, per poter sostenere l’erogazione dei servizi sanitari e la ricerca.

“The best way to predict the future is to create it” – Abraham Lincoln

Giovanni Tavecchia ANMCO
Giovanni Tavecchia