SIMPOSIO APPROCCIO MULTIFATTORIALE CON GPL1RA NEL CONTINUUM DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE

di Giovanna Di Giannuario

Nella Sala del Borgo si è tenuto un interessante simposio che ha trattato dalla composizione molecolare, ai meccanismi biochimici fino agli effetti pleiotropici dei farmaci GPL1RA ipoglicemizzanti con un grosso effetto positivo nel paziente ad alto rischio cardiovascolare.

Il Dott. Bilato ha spiegato cosa sono i farmaci GLP1 RA una incretina prodotta dal piccolo intestino che aumentano il senso di sazietà a livello dello stomaco, ed hanno un basso potere ipoglicemizzante. Vanno nel circolo, inibiscono i dpp4, aumentano la secrezione di insulina e riducono il rilascio di glucagone.

I GLP-1 receptor agonist sono molecole farmacologiche che possono essere somministrate per via sottocutanea o per via orale, hanno un elevato profilo di sicurezza, possono dare come effetti collaterali nausea e vomito. Hanno un effetto pleiotropico, non possono essere definiti solo come farmaci ipoglicemizzanti, hanno effetti diretti e indiretti, a livello cerebrale riducono la fame, hanno effetti cardiovascolari importanti.

Un farmaco come il GLP1 agonist, riduce la formazione e l’assorbimento di chilomicroni, migliora il metabolismo glucidico, aumenta la sazietà, riduce la pressione, agisce inoltre in alcuni distretti come il grasso epicardico. Da farmaci per il diabete si sono rivelati farmaci anti aterosclerotici, come dimostrato a livello molecolare e a livello dei modelli murini sperimentali; i meccanismi con i quali proteggono dalla aterosclerosi sono molteplici: riducono l’infiammazione ed il numero di macrofagi attivati a livello vascolare, riducono la proliferazione delle cellule endoteliali e anche la proliferazione delle cellule muscolari lisce della parete vascolare, aumentano il catabolismo delle LDL delle molecole aterogene, proteggono dallo stress ossidativo

Il Professor Calabrò ha iniziato la sua relazione parlando dell’obesità che è sempre più presente nella nostra società tanto che attualmente è definita una pandemia, in crescente aumento negli ultimi anni soprattutto anche nella popolazione adolescente. I pazienti obesi hanno una incidenza marcata di patologie cardiovascolari e di diabete, insufficienza renale e di eventi cardiovascolari mortali con una riduzione significativa della prospettiva di vita. Il tessuto adiposo è un organo endocrino che può produrre ormoni, citochine e VEGF, TNF, adiponectina, ed altre con effetti paracrini, autocrini e endocrini; ed è il target di potenziali terapie. Il tessuto adiposo pericardico oltre il foglietto parietale, o epicardio tra i due foglietti pericardici può indurre infiammazione e fibrillazione atriale. Gli inibitori GPL1RA possono mostrare una riduzione del tessuto adiposo pericardico, riducendo gli eventi maggiori cardiovascolari. L’obesità con differenti meccanismi fisiopatologici aumenta il rischio cardiovascolare per cui rappresenta un target di prevenzione, la sindrome metabolica e il grasso pericardico aumentano il rischio di eventi che può essere ridotto con l’uso degli inibitori.

La Dottoressa Loi ha presentato un interessante caso clinico, molto ben documentato e articolato, di un paziente obeso con molteplici fattori di rischio e OSAS motivato a perdere peso che è stato trattato efficacemente con semaglutide per os, mostrando tutti gli effetti benefici della riduzione di peso sugli altri fattori di rischio.

Il Professor Aldo Maggioni ci ha parlato di evidence based medicine, linee guida attuali e nuove disposizioni AIFA nel contesto del diabete per l’uso di GLP1 RA. Le autorità in campo di Evidence Based Medicine nel 2008 hanno stabilito che un farmaco anti-diabetico per essere efficace deve dimostrare di ridurre il rischio cardiovascolare. Una metanalisi diabetologica di Lancet del 2021 mostra nei pazienti diabetici trattati con GPL1RA una riduzione significativa della mortalità cardiovascolare e degli infarti fatali ed un miglioramento della funzione renale, inoltre il beneficio è particolarmente evidente in chi ha insufficienza renale cronica.

Il trial PIONEER ha mostrato con GPL1RA riduzione della morte cardiovascolare e riduzione della mortalità totale. Attualmente i GPL1RA sono farmaci raccomandati nelle linee guida europee in pazienti con DM tipo 2 ed evidenza di patologia cardiovascolare indicazione tipo I classe A la più elevata; nei pazienti naïve senza evidenza di patologia cardiovascolare si inizia metformina e solo se non sotto controllo si associa GLP1 RA. L’AIFA ha pubblicato la nota 100 e consente oltre che ai diabetologi anche ai medici di medicina generale e medici specialisti di prescrivere gli GLP1 RA; è fondamentale l’alleanza tra cardiologi e diabetologi per implementare questi trattamenti che sono molto sotto utilizzati per raggiungere i target terapeutici nei pazienti cardiopatici.

Il Dottor Alessandro Varbella ci ha parlato anche lui dei risultati dello studio PIONEER 6 che includeva pazienti ad alto rischio con insufficienza renale e alto rischio cardiovascolare che mostrava riduzione della mortalità dopo utilizzo di GPL1RA. Ci ha portato un esempio clinico pratico di un paziente, mostrando il modello piemontese di prescrizione che prevede già una integrazione tra ospedale e territorio con la possibilità di prescrivere già questi farmaci nel cardiopatico ad alto rischio che, come nell’esempio pratico, ha effetti positivi sul controllo glicemico e sul processo di rimodellamento post procedura di PTCA e come dimostrato dagli studi sull’outcome.

I farmaci GPL1RA rappresentano una nuova potente arma terapeutica in mano ai cardiologi nel paziente cardiopatico con alto profilo di rischio; siamo chiamati a sensibilizzare anche i diabetologi al loro utilizzo attualmente ancora sottodimensionato.

Giovanna Di Giannuario ANMCO
Giovanna Di Giannuario