Risonanza Magnetica Cardiaca: istruzioni per l’uso

Ilaria Bassi

Presso la Sala Agorà, tre esperti di imaging cardiaco hanno approfondito una tematica sempre più attuale: il ruolo della risonanza magnetica cardiaca nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti cardiopatici. La Dott.ssa Patrizia Pedrotti (Milano) ha introdotto il Simposio esponendo quali sono le indicazioni e le controindicazioni all’esame, sottolineando come essa rivesta un ruolo cruciale non solo in pazienti con malattia cardiaca ma anche in pazienti talassemici. A seguire il Dott. Gaetano Nucifora (Manchester) si è soffermato sulle differenze in termini di pro/contro tra eco e risonanza, ribadendo la possibilità esclusiva della risonanza di fornire un dato di caratterizzazione tissutale che in determinati casi permette di giungere ad una diagnosi. Il Dott. Danilo Neglia (Pisa) ha affrontato il tema della scelta del miglior test di imaging per escludere una coronaropatia, a seconda della probabilità pre-test del paziente, riconoscendo come il solo dato di “wall motion” offerto dalla risonanza abbia una elevata specificità ma una bassa sensibilità, per cui, per i pazienti a medio-basso rischio, siano più indicate metodiche perfusive o la TC coronarica. Il Dott. Massimo Imazio (Torino) ha concluso l’incontro convincendo la platea che la risonanza cardiaca può essere fatta anche ai pazienti con PM/ICD non MR conditional, con i dovuti accorgimenti!