MINIMASTER
L’ELETTROCARDIOGRAFIA CLINICA: UPDATE 2022

di Giovanni Amedeo Tavecchia
Minimaster interamente dedicato al ruolo dell’elettrocardiografia nella pratica clinica. Partendo dai quadri normali fino ad arrivare a condizioni patologiche ad elevato potenziale aritmico.

Sebbene l’evoluzione tecnologica dell’ECG dall’epoca di Einthoven ad oggi sia stata minima, l’elettrocardiogramma continua ad essere la metodica strumentale più utilizzata dal cardiologo. Inoltre, la possibilità di integrare le informazioni elettrocardiografiche con le più moderne metodiche di imaging, ci ha fatto riscoprire il fascino di questo strumento. Partendo da questi presupposti, grazie alla moderazione del Dott. Cappelli, della Dott.ssa Chimenti e del Dott. Grosseto, in una gremita Sala del Pantheon si è tenuto il Minimaster di Elettrocardiografia Clinica che ha suscitato grande partecipazione e interesse da parte dei discenti.

Innanzitutto, il Dott. Sebastiano Lumera ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di una approfondita conoscenza del quadro elettrocardiografico normale. Primo compito per il Cardiologo, in particolare per i più giovani che si accingono a studiare la metodica, è quello di saper riconoscere il tracciato normale e le sue varianti. Quadri come il blocco di branca destra incompleto e la ripolarizzazione precoce meritano particolare attenzione poiché, se non adeguatamente riconosciuti, possono condurre all’esecuzione di indagini superflue. Analogamente, la popolazione degli atleti può destare problemi di refertazione a causa di modificazioni elettrocardiografiche indotte dell’adattamento del cuore all’attività agonistica.

A seguire, il Dott. Amedeo Bongarzoni si è soffermato sul ruolo dell’ECG nell’embolia polmonare. Nonostante le Linee Guida dedichino poco spazio a questa metodica, sono diverse le alterazioni elettrocardiografiche che possono farci sospettare questa patologia. Nello specifico, il sovraccarico pressorio e l’ischemia del ventricolo destro, possono provocare alterazioni della depolarizzazione quali BBD e pattern S1Q3T3, così come alterazioni della ripolarizzazione quali inversione delle onde T e sottoslivellamento del tratto ST delle derivazioni precordiali destre. Tuttavia, l’alterazione più frequentemente riscontrata è la tachicardia sinusale, elemento cruciale anche ai fini della stratificazione prognostica di questi pazienti.

La parola è passata alla Dott.ssa Aurelia Grosu, esperta in tema di miocarditi. I dati presentati relativi alla frammentazione del QRS in questo subset di pazienti hanno suscitato estremo interesse. In particolare, la presenza di QRS frammentato è predittiva di incompleto recupero contrattile e rappresenta, secondo quanto osservato all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, un indice prognostico sfavorevole. La Dott.ssa Cristina Chimenti ha invece approfondito il tema delle cardiomiopatie a fenotipo ipertrofico, con particolare attenzione alla forma sarcomerica, alla malattia di Fabry e alla cardiomiopatia amiloidotica. Sebbene non esistano pattern ECG patognomonici per distinguerle, ci sono dei “red flags” che orientano nella diagnosi. In particolare, nelle forme sarcomeriche vi è un incremento delle miofibrille ed una reale ipertrofia che comportano aumento dei voltaggi ed alterazioni del tratto ST-T. Al contrario, nella cardiomiopatia amiloidotica, vi è un deposito di amiloide nella matrice extracellulare con conseguente riduzione dei voltaggi e “dissociazione elettro-morfologica”. Il Dott. Antonello D’Andrea e il Professor Pietro Delise hanno approfondito rispettivamente le caratteristiche elettrocardiografiche della cardiomiopatia aritmogena e delle malattie dei canali ionici. In tema di cardiomiopatia aritmogena sono stati ben delucidati i criteri di Padova.

Le principali novità apportate nel 2020 sono state l’introduzione di elementi che consentono di sospettare un coinvolgimento del ventricolo sinistro, quali bassi voltaggi nelle derivazioni periferiche ed onde T negative nelle precordiali sinistre. Parlando di canalopatie, il Professor Delise ha ribadito l’importanza di stratificare il rischio aritmico nei soggetti con Pattern di Brugada suggerendo in tale contesto l’utilizzo di score, quali Sieira e Shangai, che possono rappresentare un valido alleato per il cardiologo. A seguire, il Dott. Salvatore Di Rosa ha analizzato la tematica della morte cardiaca improvvisa nella popolazione generale, identificando alcuni perditori elettrocardiografici associati a maggior rischio. La durata del QRS, la presenza di frammentazione e la valutazione dell’angolo QRS-T rappresentano elementi utili per identificare pazienti a rischio di morte improvvisa aumentato.

La sessione si è quindi conclusa con l’intervento del Professor Marco Mazzanti che ha illustrato i possibili impieghi della cardiologia digitale in tema di elettrocardiografia e monitoring. L’utilizzo di device specifici, ECG base o PPG based, rivestirà un ruolo cardine nel monitoraggio di diverse condizioni patologiche con impronta aritmica.  A tal proposito, diventerà fondamentale conoscere le tecnologie disponibili e adattarle alle esigenze del singolo paziente.

 

Giovanni Tavecchia ANMCO
Giovanni Amedeo Tavecchia