Aritmie e sincope, non sempre la coppia più bella del mondo

Christos Katsanos

Il Minimaster “Aritmie e Sincope” che si è tenuto nella prima giornata del Congresso ha avuto il difficile compito di aiutare a chiarire ai presenti come valutare riscontri elettrocardiografici occasionali e come questi possono avere un impatto prognostico non sempre così benigno come considerato in passato.

In questo ambito il Dott. Massimo Zoni Berisso ha fatto chiarezza sulla ripolarizzazione precoce: come fare diagnosi, quale è il meccanismo elettrofisiologico che crea il gradiente e la discrepanza sui tempi della ripolarizzazione tra epicardio ed endocardio del ventricolo sinistro e come inserire questo aspetto ECG nel vasto contesto delle patologie con la presenza di onda J anomala.

L’epidemiologia e la stratificazione del rischio per la morte improvvisa sono, comunque, sempre d’aiuto per una corretta gestione al fine di evitare inutili allarmismi di fronte al paziente.
La relazione successiva sulla sindrome del QT corto del Dott. Giuseppe Bagliani ha trattato la dinamicità della fase di ripolarizzazione, con i limiti dell’utilizzo del QTc calcolato con la formula di Bazet per la sua variabilità con la frequenza e ha evidenziato come il QT predetto calcolato con la formula di Rautaharju potrebbe essere utilizzato nella definizione di questa sindrome. La diagnosi di tale condizione implica una attenta analisi del tracciato ECG ipotizzando, in presenza di QT particolarmente corto (<330 msec), anomalie morfologiche, sempre che siano state escluse cause secondarie e comunque previa una necessaria valutazione pluriparametrica prendendo in considerazione parametri elettrofisiologici e clinici.

Un tema di grande attualità, la sindrome di Brugada, illustrato dal Dott. Pietro Delise, ha animato la discussione allo scopo di chiarire come comportarsi davanti ad un paziente con il pattern 2 e 3 e ribadendo la necessità di una precisa analisi dei tracciati ed una corretta stratificazione del rischio di morte improvvisa.

Nella seconda parte il Minimaster si è occupato della sincope e su come orientare la diagnosi. I relatori hanno precisato l’importanza della valutazione iniziale con anamnesi, EO ed ECG che possono già dare elementi precisi per la definizione eziologica e per li indicazione alla ospedalizzazione. Si è poi sottolineata la utilità degli score di rischio (OESIL e EGSYS) nell’aiutarci a stratificare i pazienti, il ruolo delle valutazioni strumentali come il tilt test ed il contributo dell’impianto del loop recorder nel contribuire a ridurre la percentuale delle sincopi non spiegate.