MINI SIMPOSIO
INSUFFICIENZA VENTRICOLARE DX ISOLATA: QUESTA SCONOSCIUTA

di Giovanni Amedeo Tavecchia
L’importanza del ventricolo destro è stata spesso sottostimata. Riscopriamone il valore partendo dall’anatomia fino ad arrivare all’utilizzo dei supporti meccanici.

Come ricordato dal Dott. Cipriani, per molti anni il ventricolo destro è stato considerato una camera spettatrice, con importanza secondaria rispetto al ventricolo sinistro. Tuttavia, nel corso degli anni, si è preso atto dell’importanza di questa camera e l’interesse nei suoi confronti è cresciuto. In una gremita sala del Lavatoio, al termine della seconda giornata congressuale, si è tenuto un mini simposio interamente dedicato al ventricolo destro, altrimenti definito “the dark side of the moon”.

La Dott.ssa Samuela Carigi ha aperto le danze delucidando le peculiarità anatomiche del ventricolo destro e i meccanismi fisiopatologici che stanno alla base disfunzione ventricolare destra. Al fine di una migliore gestione terapeutica, è importante ricordare i cinque determinanti della funzione ventricolare destra: il ritorno venoso, il postcarico, la compliance pericardica, la contrattilità della parete libera e il setto interventricolare. Inoltre, per quanto complessi, i concetti di elastanza telesistolica ed elastanza arteriosa sono cruciali per comprendere gli effetti emodinamici di farmaci quali il milrinone e meritano di essere approfonditi dal cardiologo interessato alla gestione di pazienti con disfunzione destra.

A seguire, la Dott.ssa Maria Tinti si è focalizzata sul ruolo dell’imaging nella valutazione della funzione ventricolare destra. L’ecocardiogramma nel corso degli anni ha arricchito il suo armamentario con una serie di parametri estremamente utili quali lo strain longitudinale, il Tei index e la funzione tridimensionale, consentendo così una valutazione sempre più accurata. La risonanza magnetica cardiaca rappresenta il gold standard poiché garantisce una precisa quantificazione dei volumi e della funzione ventricolare destra, unitamente alla caratterizzazione tissutale. Nel corso degli anni è stato possibile correlare i dati derivati dall’imaging con quelli offerti dal cateterismo cardiaco, così da consentire una stima di parametri emodinamici inizialmente derivabili unicamente per via invasiva.

La Dott.ssa Vincenza Procaccini ha affrontato la spinosa tematica della terapia farmacologica nel paziente affetto da insufficienza ventricolare destra. I pilastri della terapia dipendono dai sopracitati determinanti della funzione ventricolare destra: il precarico, la contrattilità e il postcarico. Trattandosi di una camera altamente sensibile ai cambiamenti di volume è cruciale il raggiungimento di una volemia ottimale, tale da garantire un adeguato riempimento del ventricolo senza esitare in un sovraccarico di volume, pericoloso per la funzione del ventricolo sinistro. Per quanto concerne la contrattilità, questa può essere supportata con l’utilizzo di inotropi. I due farmaci più interessanti in questo ambito sono rappresentati dal milrinone e dal levosimendan. Grazie alle loro proprietà di vasodilatazione sul circolo polmonare, in aggiunta all’effetto inotropo, risultano ideali nei pazienti in cui la disfunzione ventricolare destra sia associata ad ipertensione polmonare.

Infine, il Dott. Attilio Iacovoni, grazie all’esperienza maturata presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha sintetizzato le caratteristiche dei principali dispositivi di assistenza meccanica al circolo utilizzabili nel paziente con disfunzione ventricolare destra. Nell’ambito dei dispositivi di assistenza meccanica “short-term”, oltre all’ECMO-VA, oggigiorno possiamo fare affidamento anche su dispositivi che bypassano in maniera indiretta il ventricolo destro quali l’IMPELLA-RP e la cannula PROTEK-DUO. Quest’ultima, a differenza dell’IMPELLA-RP, può essere connessa ad un ossigenatore ed è in grado pertanto di supportare anche la funzione polmonare.

Diversi sono stati gli spunti di riflessione e tante le domande al termine della sessione… Sembra proprio che stia crescendo l’interesse verso una camera troppo spesso dimenticata!

 

Giovanni Tavecchia ANMCO
Giovanni Amedeo Tavecchia