MAIN SESSION – CARDIOLOGIA DELLO SPORT

di Carlo Barsali

La sessione si apre con il dottor Umberto Berettini sui rischi e benefici dell’esercizio fisico nel cardiopatico. L’esercizio fisico è di fatto da considerare alla stregua di un farmaco e come tale, se ne deve trovare una giusta posologia. È stato infatti dimostrato che un esercizio fisico modulato sulle caratteristiche del paziente influenzano positivamente l’outcome riducendo fino al 15% la comparsa di eventi avversi.

L’esercizio fisico, infatti, ha la capacità di ridurre la prevalenza di molteplici fattori di rischio come, ad esempio, l’obesità e il diabete mellito. Nel caso in cui sia eccessivo può determinare fibrosi miocardica e disfunzione ventricolare sinistra.

Ma quanto deve essere l’esercizio fisico da svolgere? Secondo molteplici studi anche solo un esercizio fisico di 100 minuti a settimana ha la capacità di ridurre del 13% il tasso di mortalità cardiaca. Le linee guida raccomandano di eseguire esercizio fisico a basso carico di lavoro per almeno 30 minuti per 3 volte a settimana.

Dopo sindrome coronariche acute è raccomandato eseguire una riabilitazione cardiaca al fine di ridurre il tasso di mortalità e di riospedalizzazione, mentre la possibilità di ripresa di attività fisica è da valutare caso per caso dopo test funzionali come il test cardiopolmonare o il test da sforzo.

La seconda relazione è condotta dal Dottor Antonello D’Andrea che tratta gli screening da eseguire nell’atleta Master. Ma chi è il “Master”? Un qualsiasi sportivo di età > di 35 anni. Questo gruppo rappresenta di fatto un gruppo molto eterogeno all’interno del quale è fondamentale individuare pazienti a rischio di eventi cardiovascolari. Infatti, dopo i 35 anni il muscolo cardiaco subisce adattamenti strutturali e funzionali che potrebbero determinare la comparsa di eventi avversi come tachicardie sovra ventricolari o eventi ischemici. E quindi cosa dobbiamo fare?

Valutare la presenza di eventuali patologie sottostanti, l’eventuale sintomatologia, al fine di stratificare il rischio di eventi avversi ed indicare al paziente l’attività sportiva a lui più consona da effettuare. E come possiamo farlo? Attraverso un algoritmo che possiamo ritrovare qua sotto:

La sessione prosegue con il dottor Leonardo Calò sull’extrasistolia ventricolare. Il dottore rimarca l’importanza dell’elettrocardiografia mirata all’analisi delle extrasistoli che può permettere di sospettare la presenza di condizioni ad elevato rischio. Cosa possiamo quindi valutare? La morfologia e la ripetibilità delle extrasistoli.

Per quanto concerne la morfologia dell’extrasistole esistono varianti a buona prognosi, come le extrasistoli con morfologia a Blocco di branca destra. Ma è sempre così?

Diversi studi hanno dimostrato come le extrasistoli a morfologia a BBdx con asse cardiaco rivolto verso l’alto, si correlino ad un aumentato rischio di Displasia artrogena e quindi di morte cardiaca improvvisa mentre quelle con asse cardiaco rivolto verso il basso no.

Per quanto riguarda invece la ripetitività delle extrasistoli, la presenza di extrasistoli organizzate in coppie, triplette, o in run di tachicardie ventricolari non sostenute in assenza di substrato non influenzino la prognosi del paziente. Queste forme sono infatti definite tachicardie di Gallavardin e non si associano a displasia o fibrosi. Mentre la presenza di marcato polimorfismo intrinseco dei run delle extrasistoli potrebbe sottendere la presenza di aree di ischemia. Infatti, alcuni studi che sottoponevano i pazienti con run di extrasistoli polimorfe hanno evidenziato la presenza di late gadolinium enhancement alla risonanza magnetica cardiaca.

In conclusione, è di fondamentale importanza un’analisi attenta delle extrasistoli al fine di identificare la possibile presenza di un elevato rischio di insorgenza di aritmie maligne.

La sessione viene chiusa dal Dottor Biffi che ripercorre le tappe storiche della realizzazione delle linee guida italiane sulla cardiologia dello sport ed informa circa l’imminente pubblicazione della 6° edizione che avverrà nella prossima estate.

Carlo Barsali
Carlo Barsali