APPROPRIATEZZA DELL’IMAGING CARDIOVASCOLARE

Guerrino Zuin

Nel corso della Main Session dedicata alla appropriatezza dell’imaging, i Relatori hanno sviluppato il tema nei vari setting clinici: scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica acuta, cardiopatia ischemica cronica, dolore toracico, pazienti da avviare all’impianto di ICD /CRT.

La sala era gremita, come abbiamo spesso visto in questo Congresso. L’eccessivo utilizzo delle tecniche di imaging, in particolare dell’ecocardiogramma, non è solo causa di un aumento della spesa (+ 3%), ma ha un impatto prognostico sfavorevole e questo è più vero per i pazienti non urgenti, giacché, in genere, i pazienti acuti, ad esempio i pazienti con STEMI, fanno meno esami data l’importanza di un trattamento tempestivo (time is muscle). L’ecocardiogramma è al centro delle tecniche di imaging, ad esempio nello studio dei pazienti con scompenso, ed anche in tale setting vi sono vantaggi e svantaggi di un utilizzo non sempre appropriato della metodica.

Nella cardiopatia ischemica acuta l’eco diventa prioritario nell’instabilità emodinamica per evidenziare la presenza di complicanze meccaniche ed in seguito nella stratificazione del rischio. Il calcolo della FE e la valutazione della cinetica ventricolare vanno sempre considerati nel contesto clinico. Anche l’utilizzo dello Strain Rate per la diagnosi di cardiopatia ischemica in urgenza, in PS, appare poco utile. Il pocket eco può essere impiegato in situazioni di instabilità emodinamica qualora non sia possibile trasportare il paziente. Le metodiche di imaging devono avere un impatto sia informativo che formativo e l’appropriatezza deve essere inserita in percorso clinico che veda al centro il paziente secondo un criterio di appropriatezza, come ribadito da più Relatori.

La definizione di appropriatezza è più difficile da applicare nella cardiopatia ischemica cronica, data anche la difficoltà di definire la stessa. L’ECO è preferibile per il suo favorevole rapporto costo/efficacia quale metodica per rilevare parametri come volumi, cinetica, FE, aneurismi, trombosi, insufficienza mitralica. Per la fibrosi appare più indicato l’utilizzo della RMN e nei candidati da avviare all’impianto di ICD e CRT tale analisi può risultare un appropriato predittore di morte improvvisa partecipando alla valutazione delle indicazioni all’ impianto di ICD. Tale aspetto sarà oggetto di uno studio che sta per essere avviato, il CMR – Guide.