La rivoluzione digitale e la Cardiologia

Giulia Russo

La digitalizzazione in Cardiologia è una realtà e la tecnologia è quotidianamente presente nell’attività clinica del medico ma il suo ruolo è davvero significativo solo quando se ne progettano e se ne sfruttano consapevolmente le potenzialità. Strumenti quali il fascicolo elettronico, l’utilizzo di apparecchiature sempre più tecnologiche, le App in medicina e la possibilità di utilizzare i simulatori per riprodurre scenari clinici ci aiutano a migliorare il nostro lavoro e l’efficacia e l’efficienza del sistema sanitario tuttavia non devono mai sostituirsi alla valutazione ed alla decisione clinica. Questa rivoluzione digitale non deve né essere imposta né subita ma deve farsi spazio nel panorama medico prevedendo un percorso di conoscenza e soprattutto di comunicazione tra le parti coinvolte per ottimizzare il processo di diagnosi, cura e trattamento. Un’applicazione estremamente interessante e nello stesso tempo utile è la telemedicina, opportunità di cui si parla da anni e che ha visto risultati ed esiti variabili: lo studio HHH (Home or Hospital in Heart Failure) ha dimostrato come il paziente con scompenso migliori la sua compliance al trattamento quando viene inserito in un progetto di monitoraggio senza che tuttavia si siano ottenuti significativi risultati in termini di riduzioni di ricovero per scompenso. L’e-health, termine coniato per indicare l’utilizzo in medicina di supporti informatici dedicati che prevedono personale specializzato, può diventare uno strumento efficace nella gestione della cronicità. Ne è un esempio la realtà dell’IRCCS Maugeri dove la formazione di personale dedicato e l’utilizzo di apparecchiature compatibili con la telemedicina ha permesso di seguire dal 2000 ad oggi oltre 1.500 pazienti con patologia cronica con una riduzione della re-ospedalizzazione. In questa prospettiva di rivoluzione tecnologica anche lo Smartphone, di comune possesso fra i nostri pazienti, potrebbe diventare un dispositivo medico se implementato con App validate che favoriscano, ad esempio, la compliance del paziente. Se mondo è digitale la Cardiologia del III millennio deve sfruttare ogni potenzialità in grado di supportare i medici ed i pazienti nel trattamento e nella gestione della cronicità.