I NAO nei diversi setting clinici della fibrillazione atriale

Christos Katsanos

A quasi 10 anni dall’introduzione dei NAO nella nostra pratica clinica questi farmaci sono diventati parte integrante ed irrinunciabile del nostro armamentario terapeutico. I moltissimi dati prodotti dai numerosi trials non hanno tuttavia ancora risposto alle numerose domande che nascono nella gestione quotidiana dei pazienti con fibrillazione atriale e che riguardano essenzialmente setting come la cardioversione, la ablazione, la rivascolarizzazione (PCI) o la necessità di un intervento chirurgico per una patologia non cardiaca. L’intento comune di tutti gli interventi del Minimaster è stato quindi quello di fare chiarezza nei diversi setting clinici della fibrillazione atriale, prendendo le misure al nostro paziente e confezionandogli ad arte, come farebbe un sarto, la terapia più adatta nelle diverse situazioni.
Nella gestione della cardioversione elettrica si è sottolineata non solo l’importanza della aderenza dei pazienti alla terapia ma anche la necessità di documentarla, si è discusso sulla possibilità di un utilizzo più ampio della ecocardiografia transesofagea, seppur in assenza a riguardo di indicazioni certe, e su come comportarsi di fronte all’evidenza di una trombosi dell’auricola sinistra.
Ancora più evidente la necessità di un’attenta valutazione del paziente nel contesto di una rivascolarizzazione miocardica (PCI) sia in condizioni stabili che nella sindrome coronarica acuta vista la necessità di triplice terapia. Il rischio emorragico (HAS BLED) il rischio trombotico (DES, anatomia coronarica e tipologia della procedura) e il rischio cardioembolico (CADSvasc) sono i strumenti dove le evidenze si rincorono per arrivare alla nuove possibilità di una triplice terapia anche solamente per la durata del ricovero e continuare con la sola terapia con un NAO dopo i 12 medi dalla rivascolarizzazione.
Altri setting come le procedure interventistiche (ablazione ed impianti di dispositivi) o intenti chirurgici ma anche nei pazienti oncologici oltre la valutazione della caratteristiche dei pazienti i NAO aprono possibilità di gestione in base alla loro farmacocinetica i loro effetti collaterali ed in base alle loro interazioni farmacologiche.