I messaggi-chiave delle Linee Guida ESC 2018 nel Simposio Congiunto ESC, IFC, ANMCO e SIC

Stefano Urbinati

Da molti anni le società cardiologiche italiane hanno scelto di non realizzare delle Linee Guida proprie partecipando a quelle della Società Europea di Cardiologia. A nove mesi dalla presentazione delle 5 Linee Guida del 2018, avvenuta in occasione del Congresso ESC di Monaco, il Simposio Congiunto costituisce una utile occasione per ridiscuterle sottolineandone i passaggi-chiave. Molto attese erano le Linee Guida sull’ipertensione arteriosa, commentate da Marco Matteo Ciccone, alla luce anche delle recenti Linee Guida americane che avevano creato un certo imbarazzo nel mondo dei cardiologici per aver abbassato i cut-off per la definizione di ipertensione arteriosa, sulla base dei risultati dello SPRINT, che si basava sulla misurazione mediante ABPM. Le Linee Guida europee mantengono i cut-off tradizionali facendo una efficace puntualizzazione su come i valori pressori siano differenti in base alla modalità di misurazione. Inoltre hanno posto l’accento opportunamente sulla necessità di evitare non solo valori pressori troppo alti, ma anche quelli troppo bassi specie nel paziente anziano. Efficaci e attese erano le Linee Guida sulla 4° definizione universale dell’infarto miocardico che hanno attestato definitivamente come la troponina ad alta sensibilità sia espressione di un danno miocardico non necessariamente da trombosi coronarica dando largo spazio alla definizione dell’infarto miocardico di tipo 2, dovuto ad una condizione di discrepanza, di grande impatto epidemiologico. Nel Documento, che insieme a quello sulla rivascolarizzazione sarà presentato da Filippo Crea, trovano una definizione puntuale anche situazioni controverse come l’infarto a coronarie indenni, il cosiddetto MINOCA, e l’infarto periprocedurale. Originali, per la prima volta, l’ESC propone delle Linee Guida sulla gestione in gravidanza delle donne con malattie cardiovascolari. Mancava una sistematizzazione sull’argomento, perché sinora le Linee Guida americane disponibili facevano riferimento solo alle donne portatrici di GUCH. Infine revisione dell’universo sincope, da parte di Furio Colivicchi, illustrando le Linee Guida che hanno effettuato una ampia e puntuale rivalutazione critica del ruolo dei numerosi esami a disposizione, tra certezze e aree grigie, cercando di definire percorsi condivisi che mettano ordine in percorsi diagnostico-terapeutici che troppo spesso nella pratica clinica sono improvvisati e difformi tra un centro e l’altro.
I messaggi chiave saranno utili per una pratica clinica alla portata di tutti i cardiologi.