CONVENTION NAZIONALE “BANCA DEL CUORE”. LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE PRIMARIA E SECONDARIA AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

di Giovanna Di Giannuario
La Banca del cuore un grande progetto che ha coinvolto tutta l’Italia, una fonte di numerosi dati scientifici di prevenzione primaria che si apre ora anche alla secondaria. Un bene prezioso per tutta la comunità.

Nella Sala del Borgo si è tenuta la Convention sulla Banca del Cuore moderata dal Prof. Michele Massimo Gulizia e dal Dott. Maurizio Giuseppe Abrignani.

Il Professor Gulizia, Presidente della Fondazione per il Tuo cuore, ha iniziato la sessione della Convention sulla Banca del Cuore illustrando il progetto e parlandoci di due componenti essenziali di esso: il Jumbo Truck e la BancomHeart.

La BancomHeart è una card che permette di conservare su un server remoto informazioni criptate sul nostro stato di salute cardiovascolare; viene consegnata al paziente dopo il check-up nel truck ed è nata da una brillante idea del Professor Gulizia e permette di reperire anche in urgenza informazioni fondamentali per la salute del paziente. Il cittadino si collega al sito, il paziente si registra con il suo codice fiscale, ed inserisce il codice della sua card potendo estrarre tutte le informazioni utili.

Il progetto, partito nel 2015, ha permesso di visitare più di 52.000 pazienti, dei quali sono stati raccolti dati clinici antropometrici e laboratoristici (glicemia, assetto lipidico, uricemia), profilo di rischio cardiovascolare, stile di vita, terapia farmacologica assunta, storia clinica cardiologica insieme alla esecuzione di un ECG e della valutazione della pressione arteriosa, il tutto raccolto e conservato in un grande data base, un primo modello italiano di Big Data che anche il mondo americano ci invidia. La Banca del Cuore opera in maniera itinerante grazie al Jumbo Truck in tutta Italia, nelle principali province e non solo, favorendo la correzione degli stili di vita, ma soprattutto ha permesso, attraverso uno screening di popolazione, di identificare pazienti giovani con problemi aritmici asintomatici, sono stati trovati infatti tanti ragazzi con fibrillazione atriale, brugada, QT lungo e QT corto.

All’interno del Truck c’è un’ampia sala di attesa, dove vengono proiettati video educativi, raccolti i dati dei pazienti dopo la firma del consenso informato e successivamente vengono eseguite le analisi del profilo lipidico, glucidico e l’uricemia su una goccia di sangue. Si procede quindi alla esecuzione in una sala dedicata di un ECG e alla valutazione della pressione arteriosa, vengono inoltre rilasciati 19 opuscoli divulgativi per i cittadini che affrontano i principali temi di prevenzione cardiovascolare e delle patologie cardiache.

Questo importante progetto di ricerca ha ricevuto l’endorsement di numerosi enti, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità, e il patrocinio del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e della RAI per il Sociale.

I dati preliminari mostrati hanno evidenziato che vi è un’alta incidenza di obesità e di dislipidemia nella popolazione italiana che probabilmente hanno portato al declassamento del profilo di rischio cardiovascolare dell’Italia. Vi sono differenze di genere nei profili di rischio, le donne hanno profili di dislipidemia con valori di trigliceridi più elevati, sono più frequentemente fumatrici o ex fumatrici, consumano più frutta, verdura e pesce ma mangiano più dolci. Ovviamente questi sono solo dati preliminari di una banca dati enorme che potrà fornire numerose ulteriori informazioni scientifiche.

Il Dottor Abrignani ha continuato con la sua relazione ad illustrare le caratteristiche multitasking del progetto Banca del Cuore.

Su come le analisi effettuate hanno permesso di identificare molte alterazioni che predispongono al rischio aritmico e allo scompenso cardiaco e lo screening clinico ha portato alla identificazione di malattie cardiovascolari sconosciute.

La Dottoressa Fabiana Lucà ci ha illustrato il confronto del progetto italiano con lo scenario internazionale. Spiegando come in una survey americana dell’American Heart Association del 2001 fosse emerso che le donne erano convinte di morire per tumori al seno, e per tale motivo rivolgevano minore attenzione verso la salute del cuore, con un minore ricorso a visite specialistiche, cure e farmaci in tutti gli altri ambiti.

Il Progetto di prevenzione in Italia ha visto la partecipazione dell’Istituto Superiore Sanità, dell’ANMCO, progetto cuore ed osservatorio cardiovascolare, coinvolgendo 51 ospedali, che hanno arruolato oltre 9.000 pazienti in una prima fase e poi oltre 8.000 fino al 2012.

Questo lavoro ha consentito di stilare la formazione delle carte del cuore italiane.

Il Progetto Banca del Cuore con il Jumbo Truck Tour ha raccolto nel periodo 2017-2022 più di 52.000 adesioni, potrebbe pertanto essere uno strumento ulteriore di analisi dei fattori di rischio che possono modificarsi negli anni. La Dott.ssa Giovanna Geraci ha illustrato l’importanza degli aspetti educazionali della Banca del Cuore. La prevenzione è uno strumento di fondamentale efficacia per ridurre più dell’80% l’incidenza delle malattie cardiovascolari, riducendo, tra le altre, l’abitudine al fumo di sigarette. Un fattore di rischio poco controllabile è la tendenza all’obesità che attualmente è in aumento.

Le Carte del Rischio Europee utilizzate per valutare il profilo di rischio dei pazienti sono ormai desuete, infatti valutavano solo la mortalità a 10 anni e sono state superate da nuovi score che cercano di stimare il rischio cardiovascolare nel tempo. In particolare lo score 2 e score 2OP usciti nel 2021 valutano eventi fatali e non fatali a 10 anni (non solo la mortalità), estendono la fascia di età esaminata, permettono di classificare le fasce di rischio, modificando la strategia terapeutica.

Il rischio si modifica nel tempo per questo va rivisto, ripetendo il calcolo degli score nei giovani ogni 5 anni. Esistono inoltre nuovi fattori di rischio cardiovascolari da considerare quali: stress, etnia pakistana, calcio alla TAC, BPCO, disturbi del sonno, sindromi in gravidanza, malattie croniche AR, disfunzione erettile etc.

La collega ha concluso la sua relazione con una emozionante foto del Dottor Zuin che purtroppo ci ha lasciato, mentre con l’entusiasmo e la passione per la cardiologia che lo caratterizzavano eseguiva i controlli sul truck.

La Dottoressa Stefania Di Fusco ci ha illustrato i dati del progetto che sono stati ampliati nel periodo più recente e che riguardano la prevenzione secondaria.

Sono stati arruolati infatti pazienti che avevano avuto una diagnosi di sindrome coronarica acuta o una rivascolarizzazione valutando i fattori di rischio cardiovascolare in questa popolazione.

Se pensiamo che ogni anno in Italia 130.000 pazienti hanno un infarto e che il 20% entro 12 mesi andrà incontro ad un nuovo infarto appare importante una campagna di prevenzione ed informazione anche in questi pazienti. I cittadini venivano arruolati in maniera proattiva, potevano chiamare il numero verde e poi tramite centralino dedicato, dopo uno screening delle caratteristiche cliniche, prenotava un appuntamento e lo screening nei centri dedicati. I pazienti non elegibili venivano invitati a consultare gli opuscoli per la prevenzione nel sito internet della Fondazione per il Tuo cuore. Il progetto ha coinvolto su tutto il territorio nazionale 26 centri attivi ed 87 medici, in 12 regioni diverse.

Il Dottor Navazio ha tenuto la relazione sulla prevenzione cardiovascolare che arriva in fabbrica. Illustrando il primo esempio di una azienda locale emiliana molto importante nel settore dell’acciaio che ha aderito al progetto per la salute dei suoi dipendenti coinvolgendo le cardiologie da lui dirette. L’azienda ha affittato il jumbo truck e la cardiologia locale ha fornito 4 infermieri e 1 tecnico in comando, e 2-3 medici che sono andati come volontari. La azienda ha anche ottimizzato il tempo di lavoro dei dipendenti in quanto l’assenza massima dal lavoro è stata di 30 minuti, con un’attesa nulla, l’età media era di 41 anni per gli uomini, e 31 anni per le donne. Su 380 soggetti scrinati sono stati trovati: 11 soggetti emoglobina glicata elevata, 3 con colesterolo LDL>180, 8 con acido urico elevato e 2 con BBS e frazione di eiezione ridotta.

Da sottolineare che le nuove diagnosi erano sfuggite alla medicina del lavoro che è votata alla prevenzione delle malattie da esposizione lavorativa e non alla prevenzione cardiovascolare.

Ha concluso la Convention il Dottor Ceravolo che illustrato un interessante modello organizzativo del progetto banca del cuore nel territorio. È riuscito a portare il jumbo truck nei piccoli paesi, dove ha raccolto numerose adesioni pari a quelle delle città provinciali più grandi dimostrando come sia importante sensibilizzare anche territorio più disagiati che spesso rimangono ai margini delle grandi province.

Il Dottor Ceravolo ha scritto un lavoro portando i dati di questo progetto che domani verrà premiato con il premio Maseri.

Possiamo concludere dopo questa sessione che il grande progetto della Banca del Cuore è in continua espansione, e sta raccogliendo dei grandi risultati sia in ambito scientifico sia come strumento di promozione della prevenzione e della salute per la popolazione italiana.

 

Giovanna Di Giannuario ANMCO
Giovanna Di Giannuario