CONTROVERSIA QUALE MONITORAGGIO NEL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO AVANZATO

di Anita Russi
Un ponte tra i vecchi e i nuovi monitoraggi.

Durante questa seconda giornata congressuale del 55° Congresso Nazionale ANMCO abbiamo assistito ad una illuminante sessione circa il monitoraggio ecodinamico ed emodinamico nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato moderata dal Dottor Feola.

I due lati dello specchio nel monitoraggio emodinamico di questa tipologia di pazienti sono rappresentati dall’ecodinamica, ambito che prende sempre maggior piede nella pratica clinica, i cui vantaggi vengono esaustivamente illustrati dal Dottor Sbaraglia, e dall’emodinamica che resta uno dei punti fondamentali in vari snodi decisionali che possono riguardare questo setting di pazienti e a spiegarceli in modo chiaro è il Dottor Garascia.

Entrambe queste due metodiche consentono di valutare in tempo reale la funzionalità cardiaca e di adattare le terapie in modo dinamico, migliorando potenzialmente gli esiti clinici, sono strumenti essenziali nella gestione dei pazienti con scompenso cardiaco avanzato.

Da un lato abbiamo quindi l’ausilio dell’ecocardiografia che, nel corso degli ultimi anni, ha aperto porte sempre più ampie alla monitorizzazione di parametri essenziali e, diversi studi, hanno dimostrato una totale sovrapponibilità dei valori ecocardiografici come la valutazione delle pressioni di riempimento, dello stroke volume, dei parametri di funzionalità destra con possibile stima indiretta delle pressioni atriali destre ai valori emodinamici misurati con lo Swan Ganz.

Il Dottor Garascia precisa come, nonostante i vantaggi dell’ecodinamica, non sia possibile bypassare il monitoraggio emodinamico. I motivi sono disparati: il principale, riguardante i pazienti ricoverati nelle Unità Coronariche, è la necessità di valori disponibili aggiornati in continuo che consentano al cardiologo di capire verso quale strada sta andando il paziente, se sta rispondendo al trattamento o se ha necessità che esso venga rivisto, integrato o de-escalato.

Inoltre, l’utilizzo del monitoraggio emodinamico risulta essere indispensabile durante la valutazione della candidabilità del paziente a terapia non convenzionale. Viene ribadito come una delle controindicazioni assoluta alla candidabilità a trapianto cardiaco sia proprio l’ipertensione polmonare irreversibile, valutata con cateterismo cardiaco destro. Questo strumento viene anche utilizzato per testare la reversibilità dell’ipertensione polmonare severa direttamente in sala dopo somministrazione di sodio-nitroprussiato o, se non bastasse, dopo un periodo finestra in cui il paziente viene trattato con inotropi e/o vasodilatatori endovena. Per quanto riguarda la candidabilità ad impianto di dispositivi di assistenza meccanica al circolo, come l’LVAD, risulta ancora fondamentale integrare parametri ecodinamici ed emodinamici, tra i più importanti lo stroke work index del ventricolo destro, il PAPi, il rapporto tra PVC/LVWP, la stessa PVC, che consentono di scongiurare una severa disfunzione ventricolare destra controindicazione all’impianto di LVAD.

Per concludere l’implementazione di questi due strumenti, monitoraggio ecodinamico e monitoraggio emodinamico, rappresenta una componente critica nella gestione dei pazienti con scompenso cardiaco avanzato, offrendo un approccio integrato e personalizzato che può migliorare gli esiti clinici.

 

Anita Mattia Russi
Anita Mattia Russi