HIGHLIGHTS ANMCO 2022
PRESENTE E FUTURO DELLA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA

di Francesca Giordana
Tutto quello che avreste voluto sapere (ma che non siete riusciti ad ascoltare) dal trattamento della CAD nell’anziano, al gender gap nei laboratori di emodinamica, passando per il trattamento percutaneo dell’insufficienza tricuspidalica e la TAVI nella bicuspidia aotica.

Uno degli argomenti centrali all’ANMCO2022 è stato il trattamento della patologia cardiovascolare nell’anziano, e questo è dovuto al fatto che la prevalenza della popolazione over 75 è destinata ad aumentare significativamente nei prossimi anni. Secondo i dati ISTAT, nel 2030 quasi il 15% della popolazione sarà composta da anziani. Nell’ambito della sindrome coronarica acuta è emerso che l’età di per sé non costituisce un motivo di esclusione dai trattamenti universalmente riconosciuti efficaci come l’angioplastica, anzi, è stato sottolineato come il paziente anziano vada sottoposto a PCI precocemente, preferibilmente con accesso radiale e minimizzando i tempi di allettamento e di ospedalizzazione. I relatori lanciano però un warning specifico in questa popolazione per quanto riguarda la scelta della terapia antitrombotica per la prevenzione secondaria, dove il rischio emorragico dev’essere ben ponderato. Nell’ambito del trattamento percutaneo delle valvulopatie, è stato posto l’accento sul ruolo della TAVI nella bicuspidia aortica e nelle procedure di Valve-in-Valve, è stata sottolineata l’importanza della selezione del paziente da candidare alle tecniche interventistiche di correzione dell’insufficienza mitralica e tricuspidalica, ribadendo l’importanza del “team multidisciplinare” in questo setting. Nell’ambito dei supporti meccanici di assistenza al circolo sono varie le tecnologie a nostra disposizione, utilizzabili con un buon profilo di efficacia e sicurezza sia nell’ambito della PCI ad alto rischio sia come supporto emodinamico nel paziente in shock cardiogeno come “bridge” al trapianto di cuore, all’impianto di assistenza ventricolare sinistra e/o al recupero di funzione. Un focus sul trattamento percutaneo dell’embolia polmonare, procedura in progressiva crescita negli ultimi anni, non solo nel paziente con embolia polmonare ad alto rischio, ma anche nel setting di pazienti a rischio intermedio-alto. Infine, un lavoro della Collega Chiara Bernelli (Pietra Ligure) che mi ha molto colpito: il gender-CATH study. Una survey su scala nazionale che centra uno dei principali ostacoli alla carriera delle operatrici dei laboratori di emodinamica, il gender gap. Nella survey sono stati raccolti dati demografici, personali, professionali e famigliari di 326 cardiologi interventisti. Il lavoro si conclude  con una serie di proposte per colmare il gender gap: aumentare la percezione del problema tra gli operatori dei cath lab, attivare dei servizi di councelling per l’esposizione femminile alle radiazioni, individuare dei percorsi lavorativi e di formazione flessibili, far sì che il genere non sia un bias di selezione per opportunità lavorative, affiancare con un councelling dedicato le donne durante la gravidanza, organizzare sessioni di refresh skill per eventuali periodi di astensione dalla sala di emodinamica, implementare politiche dedicate alla famiglia, favorire l’allocazione di fondi dedicati da parte di organizzazioni pubbliche e private, al fine di rendere realizzabili questi obiettivi.

 

Francesca Giordana