MINI SIMPOSIO
L’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE

di Iside Cartella
Come ridurre efficacemente il rischio cardiovascolare attraverso la collaborazione tra diversi specialisti.

Come è noto a tutti, le malattie cardiovascolari hanno un elevato impatto epidemiologico rappresentando la causa principale di morte a livello globale. Nel paziente cardiologico quindi, la prevenzione di ulteriori eventi cardiovascolari e il mantenimento di una adeguata capacità funzionale rappresentano importanti obiettivi di salute pubblica.

In questo contesto, la riabilitazione cardiovascolare (RCV) assume un ruolo fondamentale. L’argomento è stato oggetto del mini simposio che si è tenuto nell’ultima giornata del congresso e che ha visto coinvolte diverse figure professionali.

Multidisciplinarietà è infatti la parola chiave, come ci ricorda il Dott. Maloberti, che è chiamato sul palco a rispondere ad una domanda: “il team multidisciplinare è un modello sostenibile?”. Più che sostenibile andrebbe definito obbligatorio, questa la risposta. Le linee guida sulla prevenzione cardiovascolare infatti, inseriscono il concetto di team multispecialistico proprio nella definizione di RCV; ovvero, per poter solo parlare di struttura riabilitativa sono necessari almeno tre figure professionali: il cardiologo, un esperto di esercizio, che spesso in Italia si configura nel fisioterapista ed un infermiere. A supporto, altre figure come il nutrizionista, lo psicologo o il medico dello sport. Tutto questo non solo per seguire pedissequamente le linee guida, ma perché solo nella multidisciplinarietà l’intervento riabilitativo diventa significativo nella riduzione di mortalità e recidive di malattia, come ampiamente dimostrato da tutti gli studi sull’argomento.

Il concetto viene ribadito dalla Dott.ssa Annarita Pilleri, che prosegue la discussione. La RCV deve essere una combinazione di esercizio fisico, gestione clinica del paziente, interventi educazionali e psico-comportamentali. L’educazione del paziente verso una modifica globale del proprio stile di vita è cruciale per mantenere il recupero funzionale che si ottiene durante il periodo riabilitativo anche a lungo termine. L’approccio deve essere il più possibile individualizzato, dal momento che ormai diverse patologie cardiovascolari vengono indirizzate verso un percorso di riabilitazione.

La sessione si è conclusa con una tavola rotonda tutta al femminile, che ha rappresentato una bella occasione di incontro tra tutte le figure professionali che abbiamo citato. Le protagoniste: Dott.ssa Donatella Randini, Dott.ssa Doriana Frongillo, Dott.ssa Elisabetta Lenci, Dott.ssa Mara Abatello, Dott.ssa Maria Grazia Busso, Dott.ssa Rossella Gilardi. Tutte hanno espresso brevemente il loro punto di vista sul tema, sottolineando anche le criticità e delineando quali dovrebbero essere le prospettive future per implementare i percorsi di RCV.

In conclusione, un intervento globale e multispecialistico è sicuramente l’approccio più efficace per una effettiva riduzione del rischio cardiovascolare e la cura a lungo termine del paziente cardiopatico.

 

Iside Cartella