CONVENTION
L’ANMCO PER LE DONNE

di Giovanna Di Giannuario
La differenza di genere tra sesso maschile e femminile raccontata nelle sue varie forme: dalle differenze nel mondo del lavoro a quelle dell’ambito della malattia, che appare diversa come fenotipo anatomo-patologico e come percezione soggettiva.

La Convention ANMCO per le donne ha visto trattare da donne di spicco del panorama italiano cardiologico l’annoso tema delle differenze di genere tra sesso femminile e maschile in ambito medico cardiologico, sia per quanto riguarda i lavoratori sanitari sia nell’ambito dei pazienti e del loro rapporto con la malattia.

Nel mondo del lavoro le donne hanno ancora una penalizzazione legata a quello che viene chiamato il gender gap.

L’Italia, in Europa, è al penultimo posto per livello di occupazione femminile, dopo di noi solo la Grecia, deteniamo invece un secondo posto per il più ampio divario occupazionale uomo-donna molto più alto dei paesi nord europei.

Le donne dirigenti medico stanno aumentando in queste ultime decadi, ma sono ancora numericamente inferiori agli uomini in ambito sanitario, inoltre sono in netta minoranza le donne che ricoprono ruoli di comando a livello nazionale solo il 17% di direttori di struttura complessa ospedaliera è di sesso femminile e solo nel 33% dei casi una donna è direttore di struttura semplice. Nel mondo cardiologico vi è un importante gender gap con una prevalenza del sesso maschile nei ruoli di potere apicale, anche in ambito universitario e nel settore della ricerca. Inoltre molto spesso la gravidanza è vista come un problema ed un ostacolo nel mondo lavorativo medico, costituendo spesso nelle indagini uno dei motivi per cui una donna deve mettere da parte le sue aspirazioni carrieristiche per trovare una soluzione di vita adeguata per la gestione dei figli.

Nel mondo della medicina clinica e della farmacologia si parla dell’importanza della medicina di genere, ma è noto che i trial farmacologici più importanti, non tengono mai presente la differenza di peso corporeo, il diverso assorbimento e la biodisponibilità di un farmaco tra sesso maschile e femminile, nei trial cardiologici in genere si parla solo di titolazione alla massima dose tollerata indipendentemente dalle caratteristiche antropometriche del soggetto arruolato.

Inoltre, è dimostrato dalla letteratura scientifica che nonostante siano gli uomini più colpiti da infarto e dalla malattia aterosclerotica, le donne tendono a trascurarsi, ad assumere meno farmaci e ad avere una mortalità maggiore per cause cardiovascolari soprattutto nella fascia di età over 50 anche per un effetto legato alla menopausa e ai suoi cambiamenti ormonali.

Parlando inoltre di differenze di genere nell’incidenza delle malattie cardiovascolari: sono più frequenti nel sesso femminile i MINOCA ovvero la patologia ischemica a coronarie indenni legata a malattia del microcircolo e la sindrome di Tako Tsubo (cardiopatia da stress). Diversi studi clinici hanno dimostrato come le donne abbiano anche anatomicamente un circolo coronarico diverso da quello maschile, caratterizzato molto frequentemente da coronarie piccole e molto tortuose.

Le donne presentano un profilo psicologico di fronte alla malattia molto diverso rispetto all’uomo, si colpevolizzano di fronte ad un problema di salute e lo vivono come un problema personale della famiglia, non sono in grado di prendersi cura di sé in quanto devote a prendersi cura degli altri componenti, spesso si ritrovano isolate e non sono capaci di chiedere aiuto. La malattia viene vista dalle donne come un difetto che le fa essere meno autonome e impedisce loro di essere risolutrice dei problemi familiari circostanti.

Battiato cantava ne “La cura”: “Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare / ti salverò da ogni malinconia / perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te”.

La donna è un essere speciale che merita di avere la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale anche nel mondo del lavoro, dove potrebbe portare elementi nuovi ed arricchenti il sistema, senza essere penalizzata per il suo genere e senza dover rinunciare alla sua natura, cercando di rimanere se stessa senza dover scendere ad inutili ed umilianti compromessi.

 

Giovanna Di Giannuario ANMCO
Giovanna Di Giannuario