SIMPOSIO LA TRAIETTORIA DELLO SCOMPENSO CARDIACO AVANZATO

di Andrea Sultana
Simposio sulle terapie non convenzionali dell’insufficienza cardiaca avanzata e l’importanza del riferimento del paziente ad un centro Hub nei tempi corretti sfruttando la Golden Window; tenuto presso la Sala della Marina e moderato dai Dottori Chinaglia e Maccherini.

Il primo intervento è del Dottor Iacovoni ed è incentrato sul timing corretto per il riferimento del paziente con insufficienza cardiaca avanzata presso un centro hub per avviare un percorso di terapie non convenzionali (LVAD vs TxC). Le classi INTERMACS (Interagency Registry for Mechanically Assisted Circulatory Support) sono utilizzate per classificare i pazienti con insufficienza cardiaca avanzata in base alla gravità della loro condizione e alla necessità di supporto circolatorio meccanico. Questa classificazione aiuta a guidare le decisioni terapeutiche, in particolare riguardo all’uso di dispositivi di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) e altre forme di supporto meccanico. Pazienti che arrivano a trapianto cardiaco o impianto di LVAD in classe I e supportati da ECMO presentano un tasso di mortalità significativamente più elevato rispetto a pazienti che arrivano a trapianto con una classe funzionale migliore. Pertanto, è necessario identificare la famosa “Golden Window” nel quale riferire il paziente a centro hub, intercettando quindi per tempo i segni e i sintomi della worsening heart Failure evitando di portare il paziente a trapianto in condizioni critiche.

Il secondo intervento è della Dottoressa Laura Scelsi che parla del ruolo del cateterismo cardiaco destro nell’insufficienza cardiaca avanzata. Il cateterismo cardiaco destro è una procedura fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca avanzata. Consente la misurazione diretta delle pressioni nelle camere del cuore destro e nei vasi sanguigni principali, nonché la valutazione della portata cardiaca e delle resistenze vascolari. Questi dati emodinamici sono cruciali per determinare la gravità dell’insufficienza cardiaca, monitorare la risposta ai trattamenti farmacologici e valutare la candidabilità del paziente ad interventi più invasivi come dispositivi di assistenza ventricolare o trapianto di cuore. La Dottoressa illustra il caso clinico di un paziente con insufficienza cardiaca avanzata che presenta al cateterismo severa ipertensione polmonare, controindicazione assoluta al listing per trapianto cardiaco. A seguito di un’ottimizzazione dello stato volemico del paziente e del circolo attraverso l’utilizzo di diuretici, inotropi e vasodilatatori si ottiene una completa reversibilità dell’ipertensione polmonare consentendo quindi il listing. L’evidenza scientifica documenta come la combinazione di dati come le resistenze vascolari polmonari, unitamente alla pressione atriale destra e la pressione arteriosa polmonare media a seguito di inotropic challenge sia il miglior predittore di eventi maggiori. Il cateterismo cardiaco destro rappresenta pertanto uno strumento imprescindibile per la stratificazione del rischio del paziente candidato a trapianto cardiaco.

Il penultimo intervento è del Dottor Pelenghi che parla di assistenza ventricolare sinistra. Il dispositivo di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) rappresenta un’importante innovazione terapeutica per i pazienti con insufficienza cardiaca avanzata. Questo dispositivo meccanico viene impiantato chirurgicamente per supportare il cuore nel pompare il sangue dal ventricolo sinistro all’aorta, migliorando significativamente la circolazione sanguigna e alleviando i sintomi debilitanti dell’insufficienza cardiaca. Può essere utilizzato sia come ponte al trapianto cardiaco o anche come terapia di destinazione. Le evidenze scientifiche a disposizione evidenziano la possibilità di un miglioramento della qualità della vita, un aumento della sopravvivenza e la stabilizzazione delle condizioni cliniche in pazienti con insufficienza cardiaca avanzata trattati con LVAD. La ricerca continua a migliorare la tecnologia degli LVAD, con l’obiettivo di sviluppare dispositivi più piccoli, più efficienti e con un minor rischio di complicanze. Innovazioni come i sistemi senza fili e i dispositivi completamente impiantabili sono in fase di sviluppo e potrebbero rivoluzionare ulteriormente il trattamento dell’insufficienza cardiaca avanzata.

Chiude il simposio l’intervento del Dottor Grossi che discute di un tema delicato, ovvero le cure palliative nell’ambito dello scompenso cardiaco terminale. Le cure palliative rappresentano un approccio che migliora la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie che affrontano i problemi associati a patologie ad evoluzione infausta, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza, attraverso l’identificazione precoce e la valutazione accurata e il trattamento del dolore ed altri problemi, fisici, psicosociali e spirituali. L’approccio palliativo è ancora sottoutilizzato nello scompenso cardiaco a causa della complessità della patologia, di difficoltà organizzative e comunicative. Inquadrare in modo multidimensionale il paziente ed il contesto, capirne le priorità e le volontà, quale possa essere il supporto familiare e dell’organizzazione sanitaria. Se inserite nel modo corretto e con il giusto timing le cure palliative riducono i sintomi, gli interventi e ricoveri inappropriati nelle ultime fasi di vita. Tema delicato è quello della disattivazione dell’ICD, che è un intervento legale ed etico, in analogia al rifiuto e all’interruzione di una terapia farmacologica.

 

Andrea Sultana anmco
Andrea Sultana