Il Gruppo di Studio Responsabilità Professionale, Qualità e Sicurezza delle Cure ANMCO presenta in occasione del 55° Congresso Nazionale ANMCO la proposta formativa per il biennio 2024-2025.
Contesto
Una stima ragionevole dell’entità del problema degli errori medici in Italia è desumibile dallo studio di Tartaglia e al.(1) che indica una incidenza di eventi avversi del 5.2% dei ricoveri ospedalieri che, se rapportata ad un intero anno (es. il 2015 dai dati ISTAT) comporta una stima di circa 450.000 eventi avversi all’anno, di cui 44.000 morti.
Qualità e sicurezza delle cure rappresentano pilastri fondamentali in campo sanitario su cui la cardiologia italiana è chiamata a confrontarsi mediante iniziative mirate al miglioramento.
Qualità
La qualità è la capacità di fornire prestazioni sanitarie rispondenti a standard elevati dal punto di vista tecnico-scientifico, senza trascurare l’umanizzazione delle cure; non può prescindere dai concetti di tempestività, appropriatezza, equità, accessibilità, soddisfazione del paziente/familiari.
Sicurezza delle cure
La sicurezza delle cure, ossia la “prevenzione di danni ai pazienti”, è sia una disciplina che una responsabilità personale e professionale di tutti gli operatori sanitari; si fonda tanto sulle persone che sui sistemi sanitari e deve essere attivamente perseguita e promossa riducendo ogni genere di errore e perseguendo un’elevata affidabilità come componente essenziale di cure di alta qualità(2,3).
La gestione del rischio clinico al momento è gravata dalla limitazione delle scarse evidenze a supporto della validità ed efficacia delle soluzioni proposte, pertanto vi è la necessità di applicare una metodologia standardizzata al rischio clinico. I passaggi fondamentali da compiere saranno: la stima iniziale dell’incidenza di eventi avversi in Cardiologia, l’adozione di sistemi strutturati di segnalazione degli eventi avversi e dei quasi incidenti, l’adozione di sistemi di gestione degli eventi sia reattivi (audit-morbility&mortality review) che proattivi (M&M proattivi, buone pratiche e raccomandazioni ministeriali)(4,5). I cardiologi dovranno imparare a confrontarsi con misure di miglioramento che hanno caratteristiche differenti dalle misure impiegate nella ricerca scientifica tradizionale.
Responsabilità medica
Ai temi della qualità e sicurezza della cure si collega inscindibilmente quello della responsabilità medica e degli esercenti attività professionali in ambito sanitario, anche alla luce della legge Bianco Gelli della legge 24/2017 che introduce una visione innovativa in questo delicato ambito(6).
Obiettivi formativi per il biennio 2024-2025
I tempi sono maturi in Cardiologia, come probabilmente in altre discipline mediche, per occuparsi attivamente di qualità delle cure, sicurezza del paziente e responsabilità professionale adottando i metodi delle organizzazioni ad alta affidabilità, spostando l’attenzione da un approccio alla sicurezza basato sulla medicina difensiva ad uno scientifico, del rischio clinico come risorsa per migliorare la qualità delle cure.
A seguito di programmi formativi che coinvolgano tutte le figure professionali operative in Cardiologia, si dovrà arrivare ad applicare un sistema condiviso di rischio clinico/qualità che parta dalla segnalazione routinaria degli eventi avversi, anche delle minime azioni che avrebbero potuto portare ad un evento pericoloso per il paziente, e che sia in grado di gestire la segnalazione con metodo idoneo a produrre soluzioni corrette.
Accanto a strumenti di tipo reattivo si dovranno impiegare metodi validati proattivi di analisi e gestione dei rischi e il miglioramento prodotto dovrà essere misurato.
I cardiologi dovranno finalmente assumere la leadership delle iniziative per la qualità/sicurezza dei pazienti e rischio professionale dei pazienti adottando anche per il rischio clinico un metodo scientifico appropriato.
I 3 moduli proposti dal gruppo di studio affronteranno, in collaborazione con l’Area Management&Qualità, le seguenti tematiche:
- Modulo 1: responsabilità medica nel contesto normativo nazionale.
- Modulo 2: la qualità in sanità.
- Modulo 3: la safety del paziente secondo il clinical risk management.
La sfida sarà quella di assumere da parte dei cardiologi la responsabilità della diffusione della cultura della qualità e sicurezza in cardiologia con iniziative formative multidisciplinari adottando un metodo scientifico che si baserà sull’impiego di strumenti gestionali standardizzati e sulla misura continua dei risultati ottenuti.
Bibliografia
- Tartaglia R, Albolino C, Bellandi T et al. Adverse events and preventable consequences: retrospective study in five large Italian hospitals. Epidemiol Prev 2012; 36(3-4):151-161
- Kohn LT, Corrigan JM, Donaldson MS. To Err Is Human: Building a Safer Health System. Institute of Medicine (US) Committee on Quality of Health Care in America. Washington (DC): National Academies Press (US); 2000
- Falsini G, Barisone M, Frongillo D e Usmiani T. La gestione del rischio clinico: una nuova frontiera per la cardiologia italiana. G Ital Cardiol 2023;24(12):952-959
- Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico Manuale per la formazione degli operatori sanitari. Ministero della Salute. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_640_allegato.pdf
- Moghadan ST, Hooman N, Sheikhtaheri. Patient safety classification, taxonomies and ontologies: A systematic review on development and evaluation methodologies. Biomed Inform. 2022 Sep;133:104150. doi: 10.1016/j.jbi.2022.104150.Epub 2022 Jul 22
- https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/03/17/17G00041/sg