MY APPROACH TO ESTRAZIONE DEGLI ELETTROCATETERI NON INFETTI

di Noemi Valenti

L’ultima giornata di questo ricco Congresso Nazionale ANMCO 2024, non si è fatta mancare sessioni interessanti come quella relativa all’Estrazione degli elettrocateteri non infetti.
La prima relazione è stata quella del Professor Federico Migliore, che ci ha parlato del motivo per cui si può rendere necessaria l’estrazione dei cateteri.
Nel corso degli anni le indicazioni all’impianto di device sono aumentate, e parallelamente sono aumentate le complicanze associate a tali impianti.
L’estrazione di elettrocateteri da cardiostimolazione o defibrillazione è certamente indicata in caso di infezione della tasca di alloggiamento del device o endocardite su catetere.
Tuttavia, esistono diverse indicazioni all’estrazione di elettrocateteri anche al di fuori dello spettro dell’infezione ad essi correlata. In particolare, l’estrazione di elettrocateteri non infetti potrebbe rendersi utile in caso di elettrocateteri malfunzionanti o sposizionati, necessità di upgrading ad altri sistemi di stimolazione, dolore cronico correlato all’impianto, trombosi o stenosi della vena impiegata per l’accesso vascolare. A differenza dei casi di infezione, in cui l’estrazione di tutto il sistema è mandatoria, nelle altre situazioni sopraelencate è possibile valutare di perseguire la scelta di estrarre o abbandonare l’elettrocatetere in situ. Se da una parte l’estrazione correla con un rischio procedurale maggiore (soprattutto in caso di impianti datati) a fronte di un potenziale beneficio a lungo termine, dall’altra parte abbandonare l’elettrocatetere in situ si associa ad un rischio procedurale minore a fronte di un maggior rischio di complicanze a lungo termine (aumento della difficoltà per future estrazioni, infezione, trombosi venosa, rigurgito tricuspidale, interferenza tra cateteri). Pertanto, la decisione di abbandonare gli elettrocateteri in situ non dovrebbe mai essere presa a cuor leggero, e l’estrazione degli stessi, anche quando non infetti, sembra essere una procedura sicura nelle mani di operatori esperti, che correla con un importante beneficio nel lungo termine.

Estrazione di elettrocateteri precedentemente abbandonati
Estrazione di elettrocateteri precedentemente abbandonati

È stata poi la volta del Dottor Patrizio Mazzone, che ci ha invece illuminati sulle modalità di estrazione.
L’estrazione di elettrocateteri, per quanto talvolta possa configurarsi come una procedura salvavita, comporta il rischio di importanti complicanze, fra cui morte (incidenza dell’1%), avulsione cardiaca, lacerazione vascolare, arresto respiratorio, versamento pericardico fino al tamponamento cardiaco, emotorace, embolismo polmonare. Tuttavia, il rischio di complicanze è inferiore quando la procedura viene eseguita in centri ad alto volume e da operatori con grande esperienza. Inoltre, è fondamentale l’identificazione pre-procedurale di condizioni che si associano ad un maggiore rischio di complicanze e quindi ad una maggiore probabilità di trasferimento in unità di terapia intensiva al termine della procedura, come la presenza di una severa disfunzione ventricolare destra e la necessità di anestesia totale per la procedura.
L’impiego di un approccio graduale, che proceda a step dalla semplice trazione manuale proseguendo gradualmente con l’impiego delle tecniche e delle strumentazioni più avanzate, può probabilmente contribuire a migliorare gli outcome dei pazienti.

 

Noemi Valenti ANMCO

Noemi Valenti