MINIMASTER
CARDIONCOLOGIA: UPDATE 2022

di Stefano Tolone
L’approccio integrato e multidisciplinare del paziente cardioncologico.

Il 53° Congresso ANMCO si apre con quello che ormai negli anni è diventato un appuntamento fisso, il Minimaster sulla Cardioncologia. Nelle due sessioni moderate dalla dott.ssa Bisceglia, dal dott. Tarantini, dalla dott.ssa Canale e dal Dott. Maurea si sono toccati temi di estremo interesse e attualità.

Le malattie oncologiche e cardiovascolari sono unite a doppio filo da comuni fattori di rischio in cui l’infiammazione cronica interviene tanto nel processo di aterogenesi quanto nelle fasi iniziali e successive del processo neoplastico.

In questo contesto assume notevole importanza un modello di Cardioncologia incentrato sull’individuazione precoce dei fattori di rischio e dei pazienti ad aumentato rischio cardiovascolare al fine di intervenire precocemente con interventi di prevenzione primaria.

Questo concetto di individuazione precoce del paziente con multipli fattori di rischio assume ancora maggior importanza nell’ambito della valutazione e gestione della cardiotossicità indotta da chemioterapia nel paziente oncologico, dal momento che la comparsa di cardiotossicità oltre ad impattare sulla sopravvivenza si associa ad una minore probabilità di non presentare recidive.

Diviene quindi cruciale l’individuazione degli strumenti necessari ed efficaci per l’identificazione più precoce possibile della cardiotossicità. I biomarcatori come le troponine e i peptidi natriuretici costituiscono il primo strumento utilizzabile sebbene ancora non sia disponibile una definizione universalmente accettata di cutoff e timing di valutazione. In questo contesto un approccio integrato con le metodiche di imaging quali ecocardiografia con implementazione della valutazione GLS e 3D unitamente all’utilizzo della RMN Cardiaca consente una più accurata valutazione.

In particolare, la RMN cardiaca consente di ottenere una caratterizzazione del tessuto miocardico, la presenza di fibrosi interstiziale e l’eventuale accumulo marziale osservabile in pazienti oncologici sottoposti a frequenti emotrasfusioni.

La seconda sessione si è invece soffermata sulla gestione di eventi e patologie concomitanti, sempre più frequenti nel paziente oncologico quali le aritmie le complicanze tromboemboliche, lo scompenso cardiaco e la gestione della stenosi aortica suscettibile di correzione chirurgica.

La fibrillazione atriale e gli eventi tromboembolici, condizioni estremamente frequenti nel paziente oncologico, condividono la necessita di stratificare il rischio embolico ed emorragico e la difficile decisione della terapia ottimale legata anche alle possibili interazioni farmacologiche.

Nell’ambito dello scompenso cardiaco i nuovi farmaci quali ARNI e Glifozine appaiono utili anche in questa tipologia di pazienti mostrando la capacità di indurre un recupero dei valori di FE, una riduzione dei valori di BNP con miglioramento della classe funzionale.

La sessione si è quindi conclusa con forse l’argomento che più di tutti sottolinea la necessità di una gestione multidisciplinare ed integrata del paziente oncologico, quale la stenosi aortica, in cui la valutazione attraverso Heart Team permette la migliore pianificazione gestionale del paziente.

Stefano Tolone