Minimaster Cardioimaging Integrato

Giulia Russo
Ma la Cardiologia che sarebbe senza imaging integrato…

Il Minimaster si focalizza non tanto sulle singole tecniche di imaging, ma sull’appropriatezza nel loro impiego, sul loro utilizzo a seconda del tipo di patologia cardiaca che il Cardiologo clinico deve affrontare

Se si pensa alla Cardiologia di soli trent’anni fa e si paragona con quella attuale, sicuramente la Cardiologia degli anni ’80 può essere paragonata alla preistoria o al mondo prima dell’invenzione dell’automobile. Vi ricordate il primo ecocardiografo M-mode? Riuscireste oggigiorno ad immaginare la vostra pratica clinica senza ecocardiografia bidimensionale e tridimensionale, senza avere a disposizione un’angioTC o una RMN cardiaca? Beh, l’imaging integrato fa parte della nostra pratica clinica quotidiana. Ma sappiamo usarlo in maniera adeguata e sappiamo interpretare e “calare” sul nostro paziente i risultati che alla fine otteniamo da queste bellissime immagini o talora ci “incartiamo” da soli? Ebbene il Minimaster proposto in questo Congresso ANMCO vuole aiutare a utilizzare al meglio le tecniche di imaging integrate. Il Cardiologo che lo frequenterà non avrà un elenco di tecniche nuove e vecchie che aiutano oggi il clinico nella sua clinica, ma una visione più ampia, dove al centro si trova il paziente che talora con la sua “esigenza”, con la sua cultura “mediatica” mette in crisi quel rapporto medico-paziente importante per lo svolgimento della nostra professione e che ci porta ad eseguire esami sempre più complessi perdendo talora il punto di vista iniziale. Il partecipante verrà condotto, nel corso di questo minimaster, a comprendere le situazioni in cui una prescrizione di un esame di cardio-imaging possa essere considerato inappropriato. Secondo i dati di letteratura circa il 30-50% degli esami radiologici sembra parzialmente o totalmente inappropriato ai fini clinici, quindi verrà in maniera chiara evidenziato cosa dicono le Linee Guida sulle singole metodiche ed i diversi livelli di appropriatezza. Le diverse tecniche diagnostiche per immagini permettono di studiare differenti aspetti della malattia, in varie fasi della sua progressione: per questo motivo, esse dovrebbero essere considerate complementari anziché competitive, così nella seconda parte del Minimaster verrà dato ampio spazio all’utilizzo delle varie tecniche di imaging per la valutazione di alcune patologie cardiache. È noto che la principale applicazione clinica dell’imaging cardiaco integrato è la valutazione anatomica e funzionale delle lesioni coronariche in pazienti con sospetta o documentata malattia coronarica. La TAC coronarica multistrato combinata con la somministrazione di mezzo di contrasto può attualmente fornire una visualizzazione sia della struttura anatomica delle pareti delle arterie coronarie sia del loro lume con una elevata risoluzione temporale e spaziale, offrendo una qualità di immagini potenzialmente simili alla diagnostica invasiva. Però, non bisogna dimenticare come altre metodiche quali la RMN applicata nel campo delle cardiomiopatie possa portare ad una migliore definizione anatomica, ma anche ad ottenere informazioni funzionali; quindi l’integrazione con le metodiche di più comune uso (leggi per esempio ecocardiografia) è di fondamentale importanza nella pratica clinica. Anche in campo elettrofisiologico l’imaging integrato è fondamentale, basti pensare alle ablazioni delle aritmie atriali che oggigiorno utilizzano il sistema TC multistrato-CARTO che permettono la ricostruzione anatomica della struttura cardiaca interessata e un minor utilizzo di radiazioni. Tutto questo (ed altro ancora!!) verrà affrontato durante il Minimaster di Cardioimaging Integrato, per cui se siete curiosi, se la vostra pratica clinica vi richiede l’utilizzo di tali metodiche, vi aspettiamo in Sala Manzoni alle ore 9.00 del 4 giugno!