L’appeal del Giornale Italiano di Cardiologia

di Giuseppe Di Pasquale
Editor Giornale Italiano di Cardiologia

Il Giornale Italiano di Cardiologia che da qualche anno è entrato nella sua sesta decade gode di buona salute, almeno in considerazione dell’interesse manifestato da tanti lettori per gli articoli mensilmente pubblicati. In mancanza di un auspicabile sondaggio che già da tempo ho proposto all’ANMCO, è possibile utilizzare qualche indicatore obiettivo dell’interesse per il Giornale: il numero delle sottomissioni dei manoscritti e gli accessi/download nel sito web. Dal 2017, anno nel quale ho ricevuto l’incarico di Editor del GIC, le sottomissioni annuali di manoscritti sono aumentate del 90% e il dato confortante è che sono in costante aumento i contributi ricevuti da parte dei giovani. Rilevante è inoltre l’incremento degli accessi e download di articoli dal sito web del GIC che sono cresciuti da valori rispettivamente di 65.000 e 65.000 del 2019 a valori rispettivamente di 130.000 e 135.000 nel 2023.

La crescita delle sottomissioni e degli accessi nell’attuale situazione di proliferazione delle riviste scientifiche e di overpublishing è sicuramente indicativa dell’interesse riscosso dal giornale.

La classifica dei 10 articoli più letti negli ultimi tre anni vede nei primi posti le traduzioni full-text delle linee guida ESC e i relativi commenti degli esperti, seguiti dai Position Paper ANMCO e dai Documenti di Consenso ANMCO o intersocietari come quello ANMCO-SIC del 2023 sulla gestione delle miocarditi e ANMCO-SIMEU del 2023 sulla gestione appropriata della fibrillazione atriale in Pronto Soccorso. È evidente che il GIC viene fruito come utile strumento per l’aggiornamento professionale e l’indirizzo appropriato della pratica clinica quotidiana.

È noto che l’appeal e il prestigio di una rivista scientifica viene valutato attraverso l’impact factor, con tutti i limiti oggi oggetto di ampio dibattito, di questa metrica bibliometrica. Il GIC fino allo scorso anno non possedeva l’impact factor e due tentativi di richiesta dell’impact factor avviati nel 2001 e nel 2008 con Thomson Reuters dagli Editor dell’epoca Attilio Maseri e Leonardo Bolognese non andarono a buon fine. Nel 2023 Clarivate ha attribuito al GIC un piccolo impact factor di 0.5 calcolato sulla base di 574 citazioni degli ultimi due anni. Si tratta di una sorta di impact factor di ingresso, ma l’impegno di tutti, come avevo sollecitato in un articolo pubblicato lo scorso anno in Cardiologia negli Ospedali, deve essere quello di farlo crescere nei prossimi anni impegnandoci a citare in ogni pubblicazione articoli attinenti pubblicati nel GIC negli ultimi due anni.

È preciso impegno dell’Editor quello di garantire un’elevata qualità degli articoli pubblicati nel GIC anche dal punto di vista dell’editing magistralmente curato dalla Managing Editor Paola Luciolli e dalla casa editrice Il Pensiero Scientifico Editore. Il rate di accettazione dei manoscritti è rimasto alto negli anni intorno al 75% in considerazione dell’elevato numero di Position Paper e documenti societari ANMCO e SIC non soggetti a revisione. Tutti gli altri manoscritti vengono invece sottoposti ad un rigoroso processo di revisione costruttiva che in molti casi consente di migliorare significativamente la qualità degli articoli ricevuti.

A distanza di oltre 50 anni dalla sua fondazione il GIC continua ad essere la casa comune della comunità cardiologica italiana ed in particolare dei Soci ANMCO da parte dei quali sono graditi commenti anche critici ed eventuali proposte di miglioramento e innovazione.

Giuseppe di Pasquale
Giuseppe di Pasquale