Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte a livello globale. Cosa dovrebbero fare i governi per contenere i rischi?
Quando si tratta del contenimento del rischio cardiovascolare di popolazione, penso che i governi giochino un ruolo importante in molti frangenti. Uno di questi è sicuramente la promozione e l’educazione alla prevenzione cardiovascolare. Nonostante siano anni che ciò viene portato avanti, penso comunque che sia una cosa che debba essere offerta in più ambiti, e che i governi possano giocare un ruolo fondamentale nell’aiutare le persone a comprendere i fattori di rischio.
Negli Stati Uniti, come in molti altri paesi, siamo limitati dalle risorse effettivamente disponibili; di conseguenza, le cure preventive spesso non vengono rimborsate; quindi, credo che i finanziamenti statali per le terapie di prevenzione cardiovascolare siano estremamente importanti.
Affrontiamo sfide enormi nel campo dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, e del diabete, e di conseguenza ci sono cure preventive che vale la pena considerare. Sono convinto che i governi giochino un ruolo sia nell’educazione che nel finanziamento e nella ricerca clinica, con molte possibilità di miglioramento per quanto riguarda gli approcci più adatti alla riduzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
Qual è stato il più importante sviluppo scientifico nel campo della cardiologia negli ultimi anni a suo parere?
Questa è una domanda difficile dato che ci sono stati molti sviluppi scientifici importanti. Penso che dal punto di vista clinico siano gli sviluppi riguardanti la gestione clinica delle malattie valvolari attraverso approcci interventistici transcatetere. Questo percorso è iniziato anni fa ma ora è diventato effettivamente il trattamento di scelta in molti casi, specialmente nella stenosi aortica. Altre procedure interventistiche per diverse patologie valvolari sono state sviluppate e hanno notevolmente contribuito a cambiare il modo in cui gestiamo queste malattie.
Un altro ambito che mi viene in mente è quello dell’intelligenza artificiale. Ovviamente siamo ancora al suo stadio iniziale, ma credo che assisteremo negli anni a venire alla sua evoluzione e incremento nell’uso pratico nella medicina clinica.
Cosa possono fare le associazioni scientifiche per promuovere la lotta contro le malattie cardiovascolari?
Associazioni come l’ANMCO portano avanti questo lavoro da molto tempo. Penso che abbiano un ruolo importante: sono portavoce dei cardiologi. E i pazienti si rivolgono alle organizzazioni mediche in quanto fonti attendibili.
Le associazioni scientifiche hanno un ruolo vitale e sono una delle entità più efficaci per offrire al pubblico in modo concreto l’educazione necessaria al fine di promuovere la prevenzione cardiovascolare.
Perché, secondo lei, è di fondamentale importanza partecipare ad eventi come il congresso nazionale ANMCO?
Questi eventi sono estremamente importanti per la ricerca presentata nel loro corso, che serve a mantenere i cardiologi aggiornati su ciò che c’è di nuovo, ciò che è stato comprovato e cosa aspettarsi in futuro. Sono anche un’opportunità per incontrare colleghi e condividere esperienze e idee, sia legate al trattamento clinico che al proprio sistema sanitario o agli ospedali in cui lavoriamo, e, in generale, per sviluppare amicizie e condivisione.