CONVENTION STUDI CLINICI ANMCO

di Antonella Spinelli

Nella terza e conclusiva giornata del 54° Congresso Nazionale ANMCO si è tenuta la Convention “Studi clinici ANMCO” moderata dal Presidente ANMCO Furio Colivicchi, e dal dr. D. Gabrielli. La sessione è iniziata con i dati sul censimento ISTAT da parte della d.ssa Lucci. Si è sottolineato un calo del numero di cardiologie del SSN sul territorio nazionale. I dati risalenti al 2022 evidenziano che le cardiologie italiane hanno un totale di 67% di letti destinati alla cardiologia, negli ospedali pubblici si attesta al 65%, negli ospedali universitari al 75% e nelle strutture private al 70%. Circa 2/3 delle cardiologie sono inserite in percorsi di Hub-spoke e il 57% delle cardiologie ospedaliere è inserito nella rete formativa per gli specializzandi. Sicuramente il periodo COVID ha inciso nel ridimensionamento delle cardiologie per fronteggiare l’emergenza con dati di progressivo rientro alla normalità. Successivamente il dr. Pontremoli ci ha mostrato i dati dello studio EMPA-Kidney. Si tratta di un trial clinico internazionale diretto dalla Università di Oxford di cui il Centro Studi ANMCO svolge attività di coordinamento dei centri di nefrologia italiani. Obiettivo di questo studio randomizzato è confrontare empagliflozin 10 mg vs placebo, somministrati in aggiunta alla terapia standard, in oltre 6.600 pazienti con insufficienza renale cronica, diabetici o non diabetici. Endpoint primario è morte cardiovascolare o progressione della malattia renale. Tra gli endpoint secondari è inclusa l’ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Le caratteristiche basali della popolazione denotano più del 50% di pazienti non diabetici e con distribuzione uniforme tra le varie fasce di eGFR ed albuminuria. Lo studio è stato interrotto precocemente per i risultati di efficacia della terapia. I dati hanno evidenziato una riduzione del rischio di progressione della malattia renale e di mortalità cardiovascolare del 28% e tra gli endpoint secondari una riduzione del 14% di tutte le cause di ospedalizzazione. Il Prof. Gulizia ha presentato i dati dello studio BLITZ-AF Cancer, multicentrico, non interventistico, su pazienti con fibrillazione atriale (FA) e cancro (diagnosticato negli ultimi 3 anni prima dell’arruolamento). Lo studio è nato dall’esigenza che la fibrillazione atriale e il cancro spesso coesistono e che questa tipologia di pazienti è solitamente esclusa dagli studi randomizzati. L’obiettivo primario del registro BLITZ-AF Cancer è raccogliere informazioni aggiornate sull’epidemiologia clinica e sulla gestione dei pazienti con FA e una diagnosi documentata di cancro (insorta prima o dopo la diagnosi di FA) in un contesto reale, con un’attenzione specifica all’uso di trattamenti antitrombotici. Sono stati arruolati 1514 pazienti (971 in Italia), oltre il 60% di sesso maschile, quasi il 50% di età > 75 anni, FE media 56%. Meno di un quinto dei soggetti aveva storia di scompenso cardiaco (HF) o sindrome coronarica acuta (SCA). Per quanto riguarda gli eventi ischemici, circa 30% di stroke ischemici/TIA a fronte di elevate percentuali di sanguinamenti minori e maggiori (rispettivamente 60% e 35% circa). La maggior parte dei pazienti aveva un CHA2DS2-VASc > 2 (media 3.2 e mediana di 3). Le neoplasie più frequentemente riscontrate sono il polmonare, colorettale e mammario. Tra i primi risultati in corso di pubblicazione si evince che al basale il 50-60% dei pazienti assumeva trattamento anticoagulante, con un sensibile aumento della percentuale in dimissione e che alla dimissione si è ridotto il trattamento con VKA e si è incrementato l’utilizzo di DOAC (soprattutto Edoxaban). Il Dr. P. Maggioni ha concluso la sessione parlandoci dello studio Global-CHF Registry. Il Registro G-CHF è uno studio prospettico di coorte globale di circa 20.000-25.000 pazienti affetti da scompenso cardiaco, arruolati nell’arco di circa 5 anni. Saranno ottenuti dati di base su dati demografici e socioeconomici, variabili cliniche e di laboratorio, comorbilità, biomarcatori, cause dello scompenso cardiaco, uso di farmaci, modelli di gestione, qualità di vita e sistemi sanitari. I primi dati pubblicati su JAMA nel 2023 evidenziano che la sopravvivenza per scompenso cardiaco è sostanzialmente più bassa nei pazienti con redito moderato-basso rispetto ai pazienti con reddito alto. Il Dr. Maggioni ha inoltre sottolineato l’importanza del questionario Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire (KCCQ) che risulta un predittore indipendente di mortalità e di reospedalizzazione per scompenso cardiaco sulla base dei dati pubblicati su Circulation 2021 e che dovrebbe essere integrato nella valutazione clinica del paziente.

Antonella Spinelli
Antonella Spinelli